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Il Cammino Nuovo: il progetto del percorso verde e del parcheggio (Cagliari).


Cagliari, la Torre dell'Elefante

Cagliari, la Torre dell’Elefante

 

Nei giorni scorsi è stato presentato dall’Amministrazione comunale di Cagliari il progetto di massima del percorso verde e del parcheggio interrato del Cammino Nuovo, sotto i bastioni di Santa Croce del Castello.     Uno dei siti più suggestivi delle imponenti fortificazioni cagliaritane.

In primo luogo, dev’essere evidenziato che si tratta di tutt’altra cosa rispetto a quel progetto Sistema coordinato di parcheggi di scambio e trasporto meccanizzato nel centro storico di Cagliari (qui la relazione illustrativa) presentato e difeso in tutti i modi dalle precedenti amministrazioni comunali.  Allora si trattava di scale mobili di vario genere, tapis roulant, ascensori attaccati alle mura, un parcheggio e orpelli vari.

La Giunta regionale, con la deliberazione n. 46/2 del 13 novembre 2007, al termine della procedura di “verifica preventiva” (screening) aveva stabilito che il progetto dovesse essere sottoposto al successivo procedimento di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. per le caratteristiche storico-culturali ed ambientali delle aree interessate e per il sensibile impatto delle opere previste.   In questo senso andavano gli atti di “osservazioni” (10 dicembre 2004, 23 agosto 2006) inoltrati in proposito dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico e dal Comitato per la difesa di Castello, così come le petizioni popolari inoltrate da oltre 2.000 cagliaritani.

L’attuale progetto prevede un percorso verde (9 mila metri quadri) sotto le mura di Castello, il consolidamento e restauro del Bastione di S. Croce, la sistemazione di 4 ascensori interni alle mura in cavità già esistenti, il recupero del vecchio mercato di S. Chiara, la realizzazione di un parcheggio interrato sotto il percorso verde (330 posti auto su tre piani).   L’investimento complessivo è di 14 milioni di euro.

Inutile nasconderlo, il parcheggio è il punto più a rischio dell’intero progetto.  Secondo quanto pubblicizzato, l’intero sito è composto da terra di riporto e il sottostante piano roccioso dove poggiano i bastioni: lo “scatolone” di cemento armato e – sempre in base a quanto pubblicizzato, dopo le indagini geognostiche – non dovrebbe causare danni allo strato roccioso e alle mura di Castello.

Cagliari, Via del Cammino Nuovo

Cagliari, Via del Cammino Nuovo

Secondo gli intendimenti, il parcheggio dovrebbe servire – insieme all’acquisizione da parte del Comune di circa 100 posti dal parcheggio interrato Apcoa di Viale Regina Elena, sull’altro lato di Castello – a liberare dalle auto in sosta Castello e Stampace Alto.  Facciamo un paio di conti: attualmente vi sono circa 200 posti auto nel presente parcheggio a raso in Via del Cammino Nuovo e altri 200 circa fra Via S. Margherita e Via S. Giorgio (tutti a pagamento): se venissero eliminati, vi sarebbero complessivamente circa 70 posti auto in meno in zona.  Inoltre, non bisogna dimenticare che la presenza di un parcheggio aperto a tutti (anche a pagamento) è un formidabile “attrattore” di traffico veicolare.

Potrebbe – forse – avere senso se venissero eliminati solo i posti auto a raso di Via del Cammino Nuovo e venissero riservati ai residenti di Castello e Stampace Alto i posti auto del nuovo parcheggio interrato.  E qui sorgono altri dubbi: i posti auto riservati ai residenti sarebbero gratuiti?   L’impossibilità di avere anche una quota minima di parcheggi riservati ai residenti a Castello non comporterà un ulteriore spopolamento del quartiere, già al minimo storico di residenti (meno di mille)?   E’ molto difficile che gli anziani residenti in Castello (buona parte dei residenti) si carichino comenti unu molenti (come un asino) per portare la spesa in un percorso pur virtuoso di ascensori e pedonale.  E chi si deve caricare spesa e bambini?   E in caso di black out elettrico?

Come si vede, non sono pochi i dubbi e le questioni tuttora aperte (e sicuramente ve ne sono altre).   Il problema va, poi, inquadrato nel più ampio programma di recupero del centro storico (e ancora nulla si sa della sorte del relativo piano particolareggiato) e nel contesto della mobilità generale cittadina.

Positiva è certamente la volontà di confrontarsi pubblicamente prima di assumere qualsiasi decisione e di tener conto di suggerimenti e proposte.  E questa è la strada per realizzare una Cagliari migliore.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra

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progetto Cammino Nuovo, tavola

progetto Cammino Nuovo, tavola

da CagliariPad, 1 dicembre 2012

Castello cambia volto: 14 milioni per rifarsi un look che tende al verde. Ennio Neri

Un parco tra le mura pisane di via Santa Margherita. E un posteggio per 330 auto, “nascosto” sotto il maxi-giardino, con ascensori per collegare il quartiere più alto di Cagliari con il resto della città.Ecco il piano di Zedda.

 Un grande progetto interessa la zona di via Cammino nuovo, a Cagliari. Era un vecchio pallino della Giunta Floris, ma questa volta si cambia: sarà una grande area verde tra le mura di Castello e via Santa Margherita. E avrà un posteggio per 330 auto, “nascosto” sotto il maxi-giardino, con ascensori per collegare il quartiere più alto di Cagliari con il resto della città. Al Palazzo di Città, davanti alla Cattedrale, il sindaco Massimo Zedda ha illustrato le sue idee. Con lui gran parte della Giunta comunale: Enrica Puggioni (Cultura), Mauro Coni (Viabilità), Paolo Frau (Urbanistica), Luisa Anna Marras (Lavori pubblici). Il piano prevede novemila metri di verde pubblico sotto il Bastione di Santa Croce. Rispetto al vecchio piano di risistemazione dell’area non ci sono i “percorsi meccanizzati”. Ci sono invece gli ascensori da sistemare in cavità già esistenti. I fondi ci sono: 14 milioni di euro già disponibili. “Non servono orpelli – ha detto Zedda – il nostro obiettivo è valorizzare la bellezza di quello che c’é: centro storico e mura”. La procedura: si andrà in gara con il progetto preliminare.

 

 

Cagliari, veduta da Castello in direzione di S. Elia

Cagliari, veduta da Castello in direzione di S. Elia

 

 

Dalle scale mobili al parco sotto Castello. I dubbi dei residenti sul multipiano.

Faccia a faccia tra il sindaco Zedda e gli abitanti del vecchio rione. Ancora qualche dubbio sul parcheggio interrato a tre piani sotto le mura pisane. Ma le proteste dei tempi di Floris sono solo un ricordo

Uno scatalone sotto le antiche mura con 330 posti auto In principio c’erano la Giunta Floris i tapis roulant, le scale mobili, il ristorante nel rivellino piemontese e un orrendo impianto di aerazione che stravolgeva le mura di via Santa Margherita. Le furibonde proteste di residenti e ambientalisti contribuirono all’affossamento del progetto. Che oggi, sotto il governo della Giunta Zedda è diventato un parco verde in via Cammino Nuovo, con 4 ascensori incassati nelle mura e avanzano anche i fondi per restaurare le mura pisane e il mercato di Santa Chiara. Ma resta, ad accendere i dubbi dei residenti, il parcheggio multipiano considerato un attrattore di traffico d’auto. Ben 330 posti auto distribuiti su tre livelli con due accessi da via Santa Margherita “con i bocchettoni d’aerazione coperti dal verde” assicura l’assessore ai Lavori pubblici Luisanna Marras. Le metà degli stalli sarà riservata ai residenti con l’obiettivo di pedonalizzare Castello (piazza Palazzo in primis) e Stampace alto, “ma potremo anche pensare di lasciare tutti i posti auto agli abitanti del centro”, aggiunge Zedda, che ricorda gli sforzi compiuti nel tentativo di non perdere il denaro (14 milioni di euro), “se il piano non piace”, minaccia, “perderemo il denaro e non potremo riqualificare la zona”. Zedda ha anche parlato della possibilità di istituire (coi tempi della Regione, la sola ad avere il potere di istituire la linea) il servizio bus per i vecchi quartieri, l’acquisto di uno stabile (sempre della Regione) in via Santa Croce da adibire a ufficio postale e, infine, la possibilità di sgomberare il parcheggio dei dipendenti dell’Università dal Bastione del Balice per aprirlo alla città e alle attività produttive. I residenti approfittano per lamentare i limiti della ztl e la necessità di nuovi posti auto. Quasi tutti apprezzano le modifiche al progetto iniziale di Floris, anche il personale del San Giovanni di Dio teme di perdere il posto auto. In qualche momento il dibattito si accende. I dubbi sul parcheggio restano. Prova a chiarire l’assessore alla Viabilità Mauro Coni: “Ritengo il progetto bellissimo. A Castello abbiamo fatto censimento degli stalli, dobbiamo decidere la segnaletica da tracciare. Abbiamo preventivato l’acquisto per le telecamere in uscita, mentre stiamo studiando”, conclude, “la proposta di una Ztl dalle 21 alle 9 del mattino”.

 

 

Cagliari, panorama

Cagliari, panorama

 

 

Tapis roulant sotto le mura pisane: fine del progetto più contestato dell’era Floris. Il piano si arenò alla valutazione di impatto ambientale dopo la dura opposizione dei residenti, degli ambientalisti e della circoscrizione del centro storico.

Quello detto dei “tapis roulant” è stato uno dei progetti più contestati dell’ex Giunta Floris. La storia: il 12 aprile 2006 il Consiglio comunale approva, in via definitiva, il progetto del “Sistema coordinato dei parcheggi di scambio e di trasporto meccanizzato nel centro storico”. Ben 15 milioni di euro per un parcheggio interrato di tre piani in via Cammino Nuovo. Poi otto tappeti mobili, quattro scale mobili e tre ascensori per collegare Stampace a Castello (da via Santa Margherita e via San Giorgio a via Santa Croce via dei Genovesi, attraverso via Cammino Nuovo) e due ristoranti di cui uno nel rivellino piemontese, l’area verde a mezza quota sotto via Santa Croce. I bocchettoni per l’aerazione stravolgono l’aspetto delle mura ottocentesche di via Santa Margherita. Alla notizia esplodono le proteste di comitati del rione, della circoscrizione (sotto la gestione di centrosinistra dell’ex presidente Carboni) ed ecologisti: forti dubbi sull’opportunità di sistemare km di pensiline a ridosso delle mura duecentesche, tappeti mobili da aeroporto all’interno di un’area verde e di realizzare un multipiano (attrattore di traffico) nel cuore storico della città. Ma il Comune va avanti. E nel luglio 2006 trasmette il progetto definitivo dell’intervento al servizio regionale Savi (Sostenibilità ambientale e valutazione impatti) dell’assessorato regionale all’Ambiente che dovrà stabilire se il progetto dovrà essere, o meno, assoggettato alla Via (Valutazione impatto ambientale). La procedura termina il 13 novembre 2007: sì all’assoggettabilità alla Via, ma l’esito non arriverà mai. E il piano si blocca. Vengono spesi solo 1, 9 milioni di euro per rimettere in sicurezza il tratto di mura ottocentesche che va dalle scalette Santa Margherita a via San Giorgio. Gli ecologisti esultano. Ma nel 2010 la Giunta Floris torna alla carica e decide di rimettere mano all’opera, mettendo però in chiaro che il progetto dovrà escludere “per il momento, la realizzazione delle scale e dei tappeti mobili e preveda, in particolare, per i collegamenti tra il parcheggio di scambio di via Cammino Nuovo ed il Castello esclusivamente ascensori”. Nel 2011 c’è Zedda, recupera parte dei fondi regionali che rischiavano di sparire. E riparte dall’ultima versione, quella senza tappeti e scale mobili, solo parcheggio interrato e ascensori incassati: uno da via Santa Margherita a via Cammino Nuovo, uno da via Cammino Nuovo al Rivellino piemontese e da qui due fino a via Santa Croce. Leva tutti gli orpelli e promette una riqualificazione complessiva dell’intera area.

 

 

Cagliari, lavori di recupero dell'ex Monastero di S. Chiara

Cagliari, lavori di recupero dell’ex Monastero di S. Chiara

 

Il mercato del largo rinasce a Santa Chiara. “Somiglierà alla Boqueria di Barcellona”.  Il mercatino di Stampace rinascerà come luogo di vendita dei prodotti tipici e sarà decorato coi resti della vecchia struttura demolita negli anni ’50. “Il modello è quello della città catalana”.

Rinascerà come mercatino dei prodotti tipici. E sarà impreziosito dai resti liberty dell’antico mercato del largo Carlo Felice sparsi in città. Il futuro del mercato di Santa Chiara non perde d’occhio il passato. Almeno nelle intenzioni del primo cittadino che ha deciso, coi 14 milioni in arrivo del progetto “Parco sotto le mura” (quello col multipiano interrato) di riqualificare anche il vecchio mercato.

“Con la Sovrintendenza contiamo di rimettere mano agli scavi dell’antico convento”, ha spiegato il primo cittadino Massimo Zedda, “saranno i tecnici del Ministero a trovare la soluzione per rendere compatibili i resti archeologici con il nuovo mercatino dei prodotti tipici che andremo a realizzare. Non sarà come la Bouqueria di Barcellona, ma contiamo di decorarlo con alcuni dei resti del vecchio mercato del largo Carlo Felice di cui siamo ancora in possesso”.

La vecchia struttura del largo fu demolita nei primi anni ’50. Più o meno contemporaneamente il mercato di Santa Chiara venne realizzato sui resti del duecentesco convento delle clarisse. Il piano alto del mercato venne chiuso alla fine degli anni ’90. I lavori, cominciati qualche anno fa, si sono interrotti dopo il rinvenimento dei resti archeologici e poi vennero interrotti per mancanza di fondi.

 

Cagliari, Chiesa di S. Chiara

Cagliari, Chiesa di S. Chiara

 

Multipiano, il no di Giorgio Todde: “Chiamarlo parco e non parcheggio è umorismo nero”.

E’ stato critico da subito. Le scelte urbanistiche della Giunta Zedda proprio non gli piacciono. Giorgio Todde, intellettuale e ambientalista, dopo aver messo sotto duramente sotto accusa l’esecutivo per la delibera (poi rimangiata dalla stessa Giunta) su Tuvixeddu, ora punta l’indice contro il Parco sotto le mura di via Cammino Nuovo, presentato venerdì sera dal sindaco ai residenti e alla città. No anche alla “riqualificazione” di Calamosca.

Non ci sono più i tapis roulant e le scale mobili e poi gli ascensori sono tutti incassati. Spariscono i volumi e aumenta il verde. Le piace questa nuova versione del progetto?

Il progetto del parcheggio è metaforico ed è molto più di un parcheggio. Rappresenta un’intera visione della città. E’ un progetto dal quale spero torniamo indietro. Pena essere ricordati come quelli che hanno deturpato per sempre le mura antiche della città. I volumi non spariscono, diminuiscono soltanto. E il parcheggio modificherebbe per sempre un profilo bello e simbolico della città. Chiamare verde il tetto del parcheggio è scorretto oltre che ridicolo. Chiamarlo parco e non parcheggio ancora di più. E’ umorismo nero. Non c’è un albero, neppure nel rendering, perché gli alberi si ostinano a non crescere nel cemento. Una spianata squallida, progetto nemico degli alberi e dell’ombra. Ieri, con garbo ed energia, il Sindaco ci ha assicurato che le auto non devono essere precedere le esigenze di conservazione dei centri storici. Bene, benissimo. Ma allora perché un’opera di cemento che renderà brutto per sempre un lato ancora bello della nostra rocca? Le mura sono lì da secoli, che le curino, le restaurino, le proteggano. Sventrarle significa distruggerle.

L’idea è quella di fare del multipiano il garage per i residenti anche per agevolare la pedonalizzazione di piazza Palazzo e delle viuzze di Stampace. Cosa non la convince?

E’ inaccettabile che per pedonalizzare, azione sacrosanta, ci venga detto che si deve sacrificare alle auto tutto il lato di Santa Croce. Ed è inaccettabile che ci venga detto che se non spendiamo 14 milioni di euro per un parcheggio noi non possiamo pedonalizzare il quartiere. Anche per il Poetto ci avevano raccontato che non si potevano perdere i finanziamenti. E oggi ci sono condannati per quello scempio, uno dei momenti più neri della storia recente della città. Non ripetiamolo con Castello.

Il sindaco ha ribadito la lotta all’utilizzo selvaggio dell’auto e l’ostilità agli interventi invasivi. Tuttavia ha ricordato che senza i 14 milioni sarà impossibile riqualificare l’ex convento di Santa Chiara, il rivellino piemontese, le antiche mura e le altre zone degradate dell’area. Che ne pensa?

“Riqualificare” è una di quelle parole che hanno subìto una totale perdita di senso. Fu usata anche per il progetto di un nuovo quartiere a Tuvixeddu, volevano riqualificare la necropoli con i palazzi. Vogliono riqualificare la stradina bellissima per cala Fighera. Cosa c’è là da riqualificare? Oggi è squalificata? Lampioncini e qualche panchina e parcheggi (un’ossessione) è riqualificare? No, è imbruttire per sempre un luogo oggi bello. Bello perché è così. Restaurare – non riqualificare – le mura, l’ex convento, il rivellino si può fare senza il bisogno di scavare tre piani nelle viscere sconosciute di Castello. Ci vorrebbe assai poco. Un parcheggio non ha mai riqualificato un bel nulla, anzi, degrada i luoghi. Resta un parcheggio anche se, violentando la realtà, lo chiami parco.

Zedda e gli assessori hanno presentato il progetto prima alle associazioni ecologiste e poi ai residenti e ai cittadini, dichiarandosi pronti, eventualmente, a modificarlo. Sono utili questi incontri?
Incontrare la gente è, in generale, utile, ovviamente. Ma spezzettare gli incontri quartiere per quartiere, far dimenticare alla gente che la città è un corpo unico dove tutto è in relazione provoca un danno alla riflessione complessiva sui luoghi che abitiamo, abbassa il livello della discussione che si riduce a cose minime e trasforma spesso il dialogo in una riunione condominiale. E’ profondamente diseducativo. Le Associazioni ecologiste, infine, non devono essere invitate una tantum, ma devono partecipare costantemente alle conferenze di servizio. Sennò sono solo parole, etichette, apparenze. Non è questa la partecipazione che non consiste certo nel presentare un progetto bell’e finito e discuterne a posteriori con, oltretutto, il termine perentorio dettato dal finanziamento. O così o nulla, ci hanno detto. E’ inaccettabile. Tuttavia spero ancora che torniamo indietro. Sarebbe un danno troppo grande e passerebbe un’idea distruttiva di città che è opposta a quella che ci avevano tratteggiato in campagna elettorale. Ho davvero speranza che Sindaco e Giunta comprendano a quale rischio andiamo incontro deturpando e sventrando una parte così preziosa della città. Sarebbe un danno irreversibile.

 

Cagliari, panorama dal Bastione di S. Croce

Cagliari, panorama dal Bastione di S. Croce

 

Multipiano a Castello, il commento di Italo Meloni“Più traffico? Dipende dalla gestione”. Ecco il parere del docente di Teoria dei sistemi di Trasporto. “Questo parcheggio ha senso se si eliminassero altrettanti posti auto lungo strada, tra piazza Yenne e Castello. Avrà il Comune il coraggio di eliminarli? Mi auguro di sì.  (3 dicembre 2012)

 In generale i parcheggi multipiano cosiddetti “di destinazione”, come quello in oggetto (e come quello sotto la via Roma), chiamati così perché localizzati in diretta prossimità con la destinazione finale dello spostamento, vengono considerati dei forti attrattori di traffico veicolare quando hanno l’obiettivo di “incrementare” il numero di posti parcheggio del centro città. L’esperienza insegna che quando si incrementa la disponibilità di una risorsa scarsa, come i parcheggi in centro città molti automobilisti saranno interessati ad utilizzarli generando un aggravio di traffico veicolare nei luoghi e nell’ambito dove i parcheggi sono localizzati. Se poi questi vengono localizzati in luoghi “delicati” come quelli dentro il centro storico questi fenomeni negativi sono molto più marcati. Inoltre i parcheggi a destinazione in prossimità dei centri storici possono incentivare ulteriormente l’uso dell’auto come modo migliore per raggiungerlo.  Per questo motivo i parcheggi multipiano a destinazione possono avere un senso in una politica per una mobilità sostenibile, ed essere giustificati, solo ed esclusivamente se vengono realizzati in “sostituzione” di quelli in superficie lungo strada. Ovvero questo parcheggio multipiano avrebbe senso se si eliminassero altrettanti posti auto oggi posizionati lungo strada, piazza Yenne, via San Giorgio, via Santa Margherita, le strade di Castello, via Santa Croce per restituire ai pedoni spazi e marciapiedi oggi occupati dalle auto. In questa prospettiva avremo lo steso numero di posti auto che generano lo stesso traffico, ma almeno potremo camminare in sicurezza e tranquillità in via Santa Croce e percepire un ambiente di rara bellezza (senza l’invasione e l’invadenza delle auto parcheggiate) oppure potremo riappropriarci dei marciapiedi di via San Giorgio oggi a disposizione delle auto. Avrà il Comune il coraggio di eliminare tutti questi parcheggi dalle strade? Mi auguro di sì. Se poi tutti i parcheggi interrati saranno riservati ai residenti, (ammesso che i residenti li vogliano, perché penso che non saranno gratuiti), allora il problema dell’attrazione risulta molto mitigato. L’importante che ad ogni posto auto interrato corrisponda un parcheggio eliminato dalla strada. Rimane da verificare l’impatto sul traffico attuale dei flussi diretti al parcheggio (ingressi e uscite). Comunque, il problema della gestione, é più complesso: nel senso che i residenti non occupano costantemente tutti i posti auto per cui il parcheggio potrebbe essere utilizzato anche da altri utenti.  Un ultimo commento. Sarebbe opportuno che prima, questi interventi, fossero analizzati e, appunto, dimensionati funzionalmente, e preferibilmente in integrazione con altre strutture simili che si intendono realizzare, e con altre misure di mobilità sostenibile (trasporto pubblico) in modo tale che del progetto non si definiscano solo gli aspetti costruttivi, pur importanti in un luogo così delicato ai piedi delle mura, ma anche gli impegni per il suo funzionamento corretto in combinazione ed integrazione con le altre azioni che sono ritenute indispensabili perché da risolutore di problemi non diventi un accentuatore di fenomeni negativi. Italo Meloni (docente di Teoria dei sistemi di trasporto, Fac. Ingegneria, Università degli Studi, Cagliari).

Cagliari, il quartiere storico di Stampace visto dal Bastione di S. Croce

Cagliari, il quartiere storico di Stampace visto dal Bastione di S. Croce

(tavola progettuale, foto da Sardegna Cultura, Ministero B.A.C., S.D., archivio GrIG)

  1. icittadiniprimaditutto
    dicembre 4, 2012 alle 9:41 am

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. dicembre 4, 2012 alle 3:01 PM

    da CagliariPad, 4 dicembre 2012
    Multipiano, ambientalisti divisi. Scontro tra Zedda, Wwf e Italia Nostra.
    Parco o parcheggio sotto le mura? Il nuovo progetto dell’amministrazione (14 milioni di euro, uno dei più impegnativi sotto il profilo finanziario) divide il mondo ecologista. (Ennio Neri) (http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=507)

    Parco o parcheggio sotto le mura? Il nuovo progetto dell’amministrazione (14 milioni di euro, uno dei più impegnativi sotto il profilo finanziario) divide il mondo ecologista: sì di Legambiente e Amici di Sardegna e no di Wwf e Italia Nostra. E’ quanto emerso dal faccia a faccia che si è svolto la settimana scorsa a a palazzo Bacaredda tra il primo cittadino, gli assessori (Frau, Marras, Puggioni e Coni), i dirigenti dell’assessorato ai Lavori pubblici (Mossa e Mulliri) e i rappresentanti delle associazioni ecologiste.
    Un incontro durato 4 ore nel corso del quale c’è stato anche qualche momento di tensione tra Zedda e Antonello Secci e Maria Paola Morittu, rispettivamente presidente del Wwf e rappresentanti di Italia Nostra. Tutti sono d’accordo sul fatto che il progetto sia notevolmente migliorato rispetto alla versione di Floris (quella dei tapis roulant e delle scale mobili), ma le ultime due associazioni nutrono ancora dubbi sul progetto.
    Duro il commento della Morittu. “Chiamarlo parco è una presa per i fondelli”, spiega l’esponente di Italia Nostra, “è solo il tetto di un parcheggio, un parco senza alberi, impraticabile non solo ad agosto ma da aprile a novembre. Ma appena mi son permessa di farlo notare ho scatenato la reazione del primo cittadino che è andato su tutte le furie. Noi”, spiega, “condividiamo tutti gli interventi di questa Giunta in tema di mobilità (la metro, i fast parking), ma questo proprio no. Ce l’hanno presentato come “parcheggio profumato”, ma io non porterei mai mio figlio in un parco dove scaricano le auto. In campagna elettorale anche il sindaco era d’accordo con noi”, conclude, “criticava il parcheggio interrato in via Cammino Nuovo e diceva che per collegare Castello con Stampace sarebbe stato sufficiente un bus elettrico”
    Italia Nostra propone un intervento leggero: levare l’asfalto e mettere un manto più ecologico che valorizzi il calcare sottostante, aprire l’uscita pedonale verso via dei Genovesi e poi lasciare il parcheggio, ma aggiungendo qualche albero in più.

    Aspetta dati più concreti il Gruppo di Intervento Giuridico, prima di prendere posizione. “E’ una cosa complessa”, spiega Stefano Deliperi, “non riguarda il mero parcheggio e lo stesso parcheggio dev’essere inserito in un discorso più ampio sulla mobilità cittadina, altrimenti è un attrattore di traffico, come abbiamo detto molte volte”
    D’accordo col progetto Roberto Copparoni di Amici di Sardegna. “Se Cagliari ha deciso di darsi questo assetto dobbiamo correre ai ripari. Ovvero fino a quando i cagliaritani non rinunceranno all’uso del mezzo privato nel centro storico dobbiamo se non eliminare, ma almeno nascondere le auto e liberare il maggior numero di spazi possibili”. E poi chiarisce: “Posto che il multipiano non dovrà avere alcun impatto visivo ed estetico in relazione alla bellissima cinta muraria del Bastione di Santa Croce credo”, aggiunge, “che i parcheggi sotterranei siano una praticabile soluzione anche perché offrirebbero la possibilità di utilizzare tutta l’area oggi utilizzata a parcheggi a verde pubblico con piena pedonabilità e fruizione”.
    Lunedì Antonello Secci, Wwf, e Graziano Bullegas, presidente regionale di Italia Nostra hanno scritto a Zedda chiedendo di essere “individuate fra i soggetti interessati, in quanto portatrici di interessi pubblici, diffusi e collettivi e pertanto invitate a partecipare alla Conferenza di Servizi del 12 dicembre 2012 e eventuali successive Conferenze, convocate per il progetto di riqualificazione dell’area di via Cammino Nuovo a Cagliari e la realizzazione di un parcheggio seminterrato per 330 auto”. Facendo poi presente che “la mancata partecipazione delle Associazioni richiedenti alle conferenze, in assenza di motivato diniego, rappresenta motivo di illegittimità delle decisioni e dei conseguenti atti”.

    • dicembre 4, 2012 alle 8:21 PM

      da CagliariPad, 4 dicembre 2012
      Multipiano a Castello, i dubbi di Stefano Deliperi: “Sono tante le questioni ancora aperte”.
      Il commento del presidente del Gruppo di Intervento Giuridico sul parcheggio a tre piani sotto le mura di via Cammino Nuovo. (http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=522)

      Nei giorni scorsi è stato presentato dall’Amministrazione comunale di Cagliari il progetto di massima del percorso verde e del parcheggio interrato del Cammino Nuovo, sotto i bastioni di Santa Croce del Castello. Uno dei siti più suggestivi delle imponenti fortificazioni cagliaritane. In primo luogo, dev’essere evidenziato che si tratta di tutt’altra cosa rispetto a quel progetto “Sistema coordinato di parcheggi di scambio e trasporto meccanizzato nel centro storico di Cagliari” presentato e difeso in tutti i modi dalle precedenti amministrazioni comunali. Allora si trattava di scale mobili di vario genere, tapis roulant, ascensori attaccati alle mura, un parcheggio e orpelli vari.
      La Giunta regionale, con la deliberazione n. 46/2 del 13 novembre 2007, al termine della procedura di “verifica preventiva” (screening) aveva stabilito che il progetto dovesse essere sottoposto al successivo procedimento di valutazione di impatto ambientale – Via per le caratteristiche storico-culturali ed ambientali delle aree interessate e per il sensibile impatto delle opere previste. In questo senso andavano gli atti di “osservazioni” (10 dicembre 2004, 23 agosto 2006) inoltrati in proposito dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico e dal Comitato per la difesa di Castello, così come le petizioni popolari inoltrate da oltre 2.000 cagliaritani. L’attuale progetto prevede un percorso verde (9 mila metri quadri) sotto le mura di Castello, il consolidamento e restauro del Bastione di S. Croce, la sistemazione di 4 ascensori interni alle mura in cavità già esistenti, il recupero del vecchio mercato di S. Chiara, la realizzazione di un parcheggio interrato sotto il percorso verde (330 posti auto su tre piani).
      L’investimento complessivo è di 14 milioni di euro. Inutile nasconderlo, il parcheggio è il punto più a rischio dell’intero progetto. Secondo quanto pubblicizzato, l’intero sito è composto da terra di riporto e il sottostante piano roccioso dove poggiano i bastioni: lo “scatolone” di cemento armato e – sempre in base a quanto pubblicizzato, dopo le indagini geognostiche – non dovrebbe causare danni allo strato roccioso e alle mura di Castello. Secondo gli intendimenti, il parcheggio dovrebbe servire – insieme all’acquisizione da parte del Comune di circa 100 posti dal parcheggio interrato Apcoa di Viale Regina Elena, sull’altro lato di Castello – a liberare dalle auto in sosta Castello e Stampace Alto.
      Facciamo un paio di conti: attualmente vi sono circa 200 posti auto nel presente parcheggio a raso in Via del Cammino Nuovo e altri 200 circa fra Via S. Margherita e Via S. Giorgio (tutti a pagamento): se venissero eliminati, vi sarebbero complessivamente circa 70 posti auto in meno in zona. Inoltre, non bisogna dimenticare che la presenza di un parcheggio aperto a tutti (anche a pagamento) è un formidabile “attrattore” di traffico veicolare. Potrebbe – forse – avere senso se venissero eliminati solo i posti auto a raso di Via del Cammino Nuovo e venissero riservati ai residenti di Castello e Stampace Alto i posti auto del nuovo parcheggio interrato. E qui sorgono altri dubbi: i posti auto riservati ai residenti sarebbero gratuiti? L’impossibilità di avere anche una quota minima di parcheggi riservati ai residenti a Castello non comporterà un ulteriore spopolamento del quartiere, già al minimo storico di residenti (meno di mille)?
      E’ molto difficile che gli anziani residenti in Castello (buona parte dei residenti) si carichino “comenti unu molenti” (come un asino) per portare la spesa in un percorso pur virtuoso di ascensori e pedonale. E chi si deve caricare spesa e bambini? E in caso di black out elettrico? Come si vede, non sono pochi i dubbi e le questioni tuttora aperte (e sicuramente ve ne sono altre). Il problema va, poi, inquadrato nel più ampio programma di recupero del centro storico (e ancora nulla si sa della sorte del relativo piano particolareggiato) e nel contesto della mobilità generale cittadina. Positiva è certamente la volontà di confrontarsi pubblicamente prima di assumere qualsiasi decisione e di tener conto di suggerimenti e proposte. E questa è la strada per realizzare una Cagliari migliore.

  3. dicembre 4, 2012 alle 8:24 PM

    da Casteddu online, 4 dicembre 2012
    Parcheggio, il centro storico al bivio: “Ora togliete le auto da Castello”. (Francesca Mulas) (http://www.castedduonline.it/nuovo-disegno-castello-stampace-ottimismo-ma-tanti-dubbi)

    Un grande giardino con vista su porto e mare, le mura storiche restituite al loro fascino antico, piazze e strade sgombre dalle auto: sembra una città del futuro, potrebbe invece essere il nuovo volto del quartiere Castello. E non nei prossimi decenni, ma in un tempo molto breve grazie a immediate disponibilità finanziarie da spendere subito. E’ quanto prospettato dalla giunta comunale venerdì scorso in un incontro pubblico al Palazzo di Città. In breve il progetto, illustrato dal sindaco Massimo Zedda insieme agli assessori all’Urbanistica, Lavori Pubblici, Viabilità e Cultura, mira a riqualificare i quartieri storici di Castello e di Stampace Alto grazie a una riprogettazione degli spazi per cittadini e mobilità: un parcheggio interrato sotto i bastioni di Santa Croce con 330 posti auto, quattro ascensori per raggiungere i punti più alti del quartiere da ricavare in cavità già esistenti, e un percorso verde di novemila metri quadri dove ora si trova il parcheggio di via Cammino Nuovo, vera e propria distesa di auto a tutte le ore del giorno e della notte. E ancora il consolidamento del Bastione di Santa Croce e lo scavo del vecchio convento delle clarisse di Santa Chiara. Nulla a che vedere con la mole di strutture meccanizzate che sarebbero dovute comparire a Castello secondo un programma della giunta Floris contestato su tutti i fronti e mai realizzato.
    Cagliari dunque tira un sospiro di sollievo: niente scale mobili e tapis roulant sulle mura pisane, ma tanto verde e spazi per le auto interrati. Saranno tutti d’accordo col progetto firmato Zedda? “Eliminare le auto da Castello migliorerebbe molto il quartiere. Sarebbero utili però diverse azioni per intensificare servizi e attività dato che stanno sparendo botteghe e artigiani” l’opinione di Luca Cabboi, che vive e lavora a Castello come tatuatore nello studio di via La Marmora. Stesso parere per Riccardo Dessì, uno dei gestori del Muzak in via Stretta: “Trovo il progetto interessante, certo non potremo avere il parcheggio davanti a casa ma il quartiere diventerebbe molto più vivibile”. Chiara Astolfi, insegnante, è favorevole ma con qualche riserva: “già il primo impatto col nuovo disegno del quartiere è positivo, perché notevolmente diverso rispetto all’obbrobrioso progetto Floris. Inoltre sostituire un prato verde alla distesa di macchine di via Cammino Nuovo cambierà in meglio il panorama della città. Le mie perplessità riguardano l’impatto geologico per la costruzione del parcheggio e dell’ascensore che dovrebbe correre lungo le mura e sbucare in via Santa Croce. Il sospetto è che si potrebbe razionalizzare il tutto senza bisogno di un nuovo parcheggio. Comunque, rispetto a quello che si è rischiato, è di certo un buon compromesso”.
    “Inutile nasconderlo, il parcheggio è il punto più a rischio dell’intero progetto”, ricordano i portavoce del Gruppo di Intervento Giuridico: “il parcheggio dovrebbe servire, insieme all’acquisizione di circa cento posti dal multipiano di viale Regina Elena, sull’altro lato di Castello, a liberare dalle auto i quartieri. Ma così vi sarebbero circa settanta posti auto in meno in zona. Inoltre, non bisogna dimenticare che la presenza di uno spazio aperto a tutti, anche a pagamento, è un attrattore di traffico veicolare” Non si sa inoltre se i posti auto per i residenti sarebbero gratuiti. Il dubbio è inoltre che la mancanza di posteggi potrebbe portare a un ulteriore spopolamento del quartiere, che oggi ha meno di mille abitanti e pochi servizi. “E’ molto difficile che gli anziani residenti in Castello riescano a muoversi agevolmente per portare la spesa in un percorso fatto di ascensori e zone pedonali. E in caso di black out elettrico?” Molti dubbi ancora per un disegno che cambierà profondamente l’immagine di Cagliari, ma la volontà della Giunta di ascoltare le opinioni dei cittadini sembra esserci.

  4. dicembre 5, 2012 alle 3:05 PM

    da La Nuova Sardegna, 5 dicembre 2012
    URBANISTICA. PROGETTO COMUNALE. “Parco multipiano”, la strana creatura.
    Crea polemiche il nuovo piano di via del Cammino Nuovo: contro Wwf, Italia Nostra e Gruppo di intervento giuridico. (Stefano Ambu)

    CAGLIARI. Primo dubbio: più parco o più parcheggio? Secondo: attraente o “attrattore” di traffico? Inevitabili le polemiche sulla nuova versione del progetto di via del Cammino Nuovo presentato venerdì scorso a Palazzo di Città a Castello, quartiere direttamente interessato, insieme a Stampace, al maxi-progetto di 14 milioni. All’attacco Italia Nostra che, con il Wwf, ha chiesto al Comune di partecipare alla conferenza di servizi in programma la prossima settimana: «Condividiamo – spiega la referente regionale per la pianificazione territoriale di Italia Nostra Maria Paola Morittu – la linea tenuta dal Comune sul traffico in città. E proprio per questo ci sembra strano il progetto di un multipiano con 330 auto. Non c’è dubbio: siamo contrari e pronti alla battaglia. È una questione delicata, non si può decidere in fretta con la motivazione che si rischiano di perdere i finanziamenti». Qualche dubbio anche sul parco e sull’ingresso al parcheggio: «Nella simulazione – spiega – non ho visto alberi. Ed è difficile chiamare parco un’area senza alberi: d’estate quanto può essere frequentata una zona senza ombra?». E poi la “porta”. «Non c’è più l’ingresso in cemento armato – aggiunge – e questo va bene. Ma comunque bisognerà intervenire sulle mura: abbiamo dei dubbi sui risultati». Prendono posizione anche Gruppo d’intervento giuridico e Amici della terra. «In primo luogo – si legge in una nota firmata dall’ambientalista Stefano Deliperi – dev’essere evidenziato che si tratta di tutt’altra cosa rispetto al vecchio progetto». Ci sono dei ma. «Positiva è certamente la volontà di confrontarsi pubblicamente prima di assumere qualsiasi decisione – continua Deliperi – ma il parcheggio è il punto più a rischio dell’intero progetto. Facciamo un paio di conti: attualmente vi sono circa 200 posti auto nel presente parcheggio a raso in Via del Cammino Nuovo e altri 200 circa fra Via S. Margherita e Via S. Giorgio (tutti a pagamento): se venissero eliminati, vi sarebbero complessivamente circa 70 posti auto in meno in zona. Inoltre, non bisogna dimenticare che la presenza di un parcheggio aperto a tutti (anche a pagamento) è un formidabile “attrattore” di traffico veicolare.Potrebbe – forse – avere senso se venissero eliminati solo i posti auto a raso di via del Cammino Nuovo e venissero riservati ai residenti di Castello e Stampace Alto i posti auto del nuovo parcheggio interrato. E qui sorgono altri dubbi: i posti auto riservati ai residenti sarebbero gratuiti? L’impossibilità di avere anche una quota minima di parcheggi riservati ai residenti non comporterà un ulteriore spopolamento del quartiere?»

  5. dicembre 6, 2012 alle 8:30 PM

    Ma al di la dei posti auto di via santa margherita e via san giorgio, perché in questo conteggio non vengono inseriti i posti auto che verrebbero eliminati dal castello e da stampace, che poi sono il motivo per cui si fa questo progetto?

    • dicembre 6, 2012 alle 9:20 PM

      quelli di Via S. Margherita e di Via S. Giorgio sono a Stampace. Non è stato enunciato nulla in proposito, finora, riguardo ai parcheggi esistenti in Castello.
      Personalmente credo che una quota di parcheggi per i soli residenti debba esser mantenuta nel quartiere di Castello, se non si vuole spopolarlo ulteriormente.

      Stefano Deliperi

  6. dicembre 7, 2012 alle 10:11 am

    Via santa margherita e via san giorgio sono assi di collegamento urbano,in cui la sosta è utilizzata perlopiù da non residenti. In particolar modo da chi accede al polo ospedaliero/universitario. La maggior parte dei residenti parcheggiano all’interno della maglia storica del quartiere, sia a Stampace alto che a Castello. MZ in conferenza stampa ha parlato esplicitamente della necessità di liberare i due quartieri dal parcheggio selvaggio. E imho se si parla di città medievale tutti i parcheggi in suolo pubblico sono selvaggi. Capisco soltanto parcheggi per disabili, carico e scarico e “soste rosa”. Non sono d’accordo con te: Castello è un quartiere particolare e non si può pretendere di avere il parcheggio sotto casa. Io se potessi permettermi una casa lì sarei ben felice di parcheggiare in uno dei due parcheggi interrati: gli ascensori ti tolgono i tre quarti della fatica. Oltretutto la “spesa” puoi anche fartela portare _gratuitamente_ a domicilio, o a limite salire, scaricare e riscendere.

    • dicembre 7, 2012 alle 1:17 PM

      anch’io farei come te, ma se avessi 75 anni, qualche acciacco, 600 euro di pensione mensile, forse sarebbe meglio una piccola quota di parcheggi (gratuiti) riservata ai residenti. Tutto qui.

      Stefano Deliperi

  7. dicembre 7, 2012 alle 5:47 PM

    Qualche acciacco è un conto. I problemi di deambulazione un altro e si traducono in disabilità. Non vedo perché lasciare sacche di ambiguità in cui far prosperare prevedibili atteggiamenti incivili, visto che poi si farebbe a gara (chiunque, non solo chi ha problemi di deambulazione) per utilizzarli. Il vantaggio dei parcheggi per disabili è che possono essere determinati quantitativamente per evitare i disagi.

    Scusa se insisto, se non hai voglia di continuare il dibattito io e i miei dubbi ci facciamo da parte 🙂

    • dicembre 7, 2012 alle 8:19 PM

      ma no, assolutamente: è importante ragionarci sopra proprio per evitare errori.
      A mio parere, per i “comportamenti incivili” ci sono e ci devono essere i vigili urbani e le sanzioni previste.
      Ma Castello dev’essere vivibile, vivo e vissuto.
      Penso che un’analisi approfondita vada fatta: non parlo di “parcheggio sotto casa”, ma di una quota di posti auto (da determinare in rapporto ai residenti) da riservare esclusivamente ai residenti. Fra questi, posti auto per disabili, posti per carico/scarico merci degli esercizi commerciali esistenti. A mio parere, è necessario che il Comune e i cagliaritani si confrontino anche su questi elementi per cercare di raggiungere la soluzione più opportuna, nel rispetto del grande valore storico-culturale del quartiere e dei residenti.

      Stefano Deliperi

  8. dicembre 7, 2012 alle 11:00 PM

    dal blog di Vito Biolchini, 7 dicembre 2012
    Benvenuti a Cagliari, città di parchi e parcheggi. Perché il cemento sotto le mura piace anche al centrosinistra!: http://vitobiolchini.wordpress.com/2012/12/07/benvenuti-a-cagliari-citta-di-parchi-e-parcheggi-perche-il-cemento-sotto-le-mura-piace-anche-al-centrosinistra/

  9. dicembre 11, 2012 alle 2:54 PM

    da CagliariPad, 11 dicembre 2012
    Multipiano a Castello, i dettagli. In via Cammino nuovo bici e piste ciclabili.
    Anche le biciclette potranno percorrere l’area verde del parcheggio sotto le mura. Gli stalli destinati ai residenti di almeno 4 strade: via Fara, via Ospedale, via Santa Croce e via Università. Aumenterà il costo della sosta in superficie. (Andrea Deidda): http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=585

  10. dicembre 15, 2012 alle 10:51 am

    da CagliariPad, 15 dicembre 2012
    Multipiano sotto le mura, passo in avanti. Sì della commissione Urbanistica.
    La maggioranza prepara un emendamento per garantire la massima cura sulla sicurezza dell’antica muraglia. Ora è attesa per il voto in Consiglio comunale. (Andrea Deidda): http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=633

  11. dicembre 18, 2012 alle 10:47 PM

    da CagliariPad, 18 dicembre 2012
    Multipiano, sì definitivo del Comune. L’aula ha approvato il parcheggio di tre piani sotto le mura di Castello. Nessun contrario: 26 favorevoli e 6 astenuti. (Andrea Deidda): http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=662

    da Sardegna Oggi, 18 dicembre 2012
    Via Cammino Nuovo, dal Consiglio sì al parcheggio interrato: http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2012-12-19/20323/Via_Cammino_Nuovo_dal_Consiglio_si_al_parcheggio_interrato.html

  12. gennaio 6, 2013 alle 2:32 PM

    da La Nuova Sardegna, 6 gennaio 2013
    «Quel parcheggio non si può realizzare». Italia Nostra boccia in cinque pagine di osservazioni tecniche e di opportunità il progetto del garage a Cammino Nuovo.
    I costi del progetto. Spunta un premio da 162mila euro. (Mauro Lissia)

    E mentre infuria il confronto delle valutazioni sull’opportunità che il Comune spenda 15 milioni per realizzare un parcheggio da 330 posti-auto sotto le mura storiche della città, un’opera che le associazioni ecologiste definiscono inutile e dannosa, dalla lettura della delibera approvata dal consiglio comunale il 18 dicembre, con cui viene dato il via libera al piano per Cammino Nuovo, salta fuori che 162 mila euro finiranno nelle tasche di un dirigente comunale a titolo di incentivo basato sul decreto legislativo 163 del 2006. Un incentivo forse riferito al lavoro di coordinamento della progettazione. La somma va ad aggiungersi alle spese destinate alla progettazione definitiva ed esecutiva (450 mila euro) e all’insieme di costi compresi in un quadro economico ancora non del tutto definito. Dai documenti e dalle dichiarazioni pubbliche, con teneri casi di autointervista contenuti nel blog di un consigliere comunale, emerge con chiarezza la volontà dell’amministrazione Zedda di proseguire sul solco edilizio-immobiliare tracciato dall’esecutivo Floris: prima la passeggiata a mare di Sant’Elia, con le strutture in legno del progetto originario sostituite con manufatti in cemento. Poi il gigantesco intervento del Fangario, ora il parcheggio di tre piani che il centrosinistra aveva aspramente contestato quando si trovava all’opposizione, ottenendone il blocco. Eliminati tapis roulant e locali per il ristoro, il progetto è stato rispolverato e riproposto con tutte le incognite denunciate a suo tempo. Su tutte il rischio che i lavori di scavo finiscano per danneggiare irrimediabilmente un sito di alto valore storico.

    CAGLIARI. Il parcheggio multipiano di Cammino Nuovo non si può fare: prima, ancora una volta, è indispensabile adeguare il piano urbanistico comunale alle norme del piano paesaggistico regionale. Ci sono sentenze chiare, che lo confermano. Ma l’amministrazione comunale non ha neppure avviato la procedura di adeguamento, che doveva partire dopo la figuraccia maturata con l’ormai celebre delibera-patacca su Tuvixeddu. A richiamare al rispetto delle procedure gli uffici del Comune è Maria Paola Morittu di Italia Nostra, che in cinque pagine di osservazioni al progetto preliminare dei parcheggi di scambio nel centro storico rivela una sequenza di possibili illegittimità che metterebbero a rischio-ricorso la realizzazione dell’opera, pensata dall’amministrazione Floris e rilanciata con tagli e varianti dalla giunta Zedda. Italia Nostra contesta la possibilità di scavare il garage sotto le mura di Santa Croce «nelle more dell’adeguamento del Puc al Ppr» e fa riferimento proprio alle norme del Ppr per ricordare come il sito storico sia protetto da vincoli oggi inderogabili. Ma al di là degli aspetti tecnici, la referente di Italia Nostra per la pianificazione territoriale esprime forti perplessità sull’opportunità di andare avanti col progetto perché «l’intervento, fortemente invasivo, dovrebbe attuarsi in un tessuto prezioso e fragile, vicino alle mura storiche e della torre dell’Elefante» e «modificherebbe il profilo di uno dei luoghi più importanti di Cagliari dal punto di vista della riconoscibilità». C’è poi il pericolo – sostiene Italia Nostra – che nel corso dello scavo per la realizzazione del parcheggio saltino fuori resti archeologici. «Peraltro – sostiene Maria Paola Morittu – i tempi di esecuzione dei lavori sarebbero lunghi e ricchi di incognite, mentre a oggi sarebbe possibile raggiungere risultati simili senza realizzare opere così invasive». Per Italia Nostra basterebbe «un salubre ed economico progetto paesaggistico di vero verde, sostituendo l’attuale pavimentazione in calcestruzzo con un legante ecologico». Per liberare Castello dalle auto sarebbe poi sufficiente «limitare il traffico ai soli residenti». Mnadare avanti questo progetto significa andare incontro alla situazione visibile oggi sul parcheggio di terrapieno «ridotto a un’orrenda terrazzata di cemento e fortemente sottoutilizzato». Il degrado di quella struttura è sotto gli occhi di tutti, eppure nella relazione tecnica generale architettonica e del paesaggio il gruppo di progettazione capeggiato da Mario Mossa scrive, con involontarie sfumature comiche: «Gli scenari di declinazione del vocabolario paesaggistico dovranno confrontarsi con le funzioni del passeggiare e contemplare, il riposo e l’area tranquilla, le fontanelle, le aree di sosta, gli affacci panoramici, i balconi sul paesaggio e le prospettive a lungo raggio, l’odorare, guardare, sentire la qualità del verde». Caustica l’osservazione di Italia Nostra: «Non si capisce – è scritto nel documento – che grande stimolo per i sensi potranno avere l’odore di gas di scarico delle auto, la vista di veicoli che vanno e che vengono e di come l’udito potrà essere gratificato dal continuo rombo dei motori. Per non parlare dell’immensa soddisfazione che si proverà nel passeggiare e contemplare le bocche di aerazione e il tetto di un parcheggio in cemento che, si legge, non tollererebbe uno strato di terra umida superiore ai venti centimetri». Comunque sia, è la conclusione di Italia Nostra «decisioni così importanti non possono essere prese nel giro di una settimana, soprattutto se si vuole evitare il rischio che le nostre mura subiscano la stessa sorte della spiaggia del Poetto».

    da CagliariPad, 6 gennaio 2013
    Parco-parcheggio, proposta di Italia Nostra: “Verde e traffico auto solo per residenti”.
    La soluzione individuata degli ecologisti per la sistemazione degli spazi intorno alle mura di Castello. Morittu: “Non riusciamo a capire che grande stimolo per i sensi potranno avere l’odore di gas di scarico delle auto, la vista di veicoli che vanno e vengono e di come l’udito possa essere gratificato dal continuo rombo dei motori”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=804

    Resti archeologici e rischio crolli: tutte le incognite del multipiano di via Cammino Nuovo: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=803

    • gennaio 7, 2013 alle 5:21 PM

      da CagliariPad, 7 gennaio 2013
      Sardegna sotterranea: “Sì al multipiano di via Cammino nuovo e agli scavi archeologici”.
      Marcello Polastri e l’ associazione Gruppo cavità cagliaritane sono favorevoli al nuovo parcheggio sotto le mura del Castello: “Scavate rispettando la storia, creando posti auto ed il parco, valorizzando però qualunque cosa troverete sottoterra”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=814

  13. gennaio 22, 2013 alle 10:23 PM

    da L’Unione Sarda on line, 22 gennaio 2013
    Cagliari, in arrivo 1658 posti auto in più. Proteste per il ‘multipiano’ di Castello: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/302022

  14. gennaio 23, 2013 alle 8:46 PM

    Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.

  15. gennaio 25, 2013 alle 11:01 PM

    da Casteddu online, 25 gennaio 2013
    Italia Nostra: stop al parcheggio a Castello,sotto c’è una necropoli romana. (Carlotta Ballisai): http://www.castedduonline.it/italia-nostra-stop-parcheggio-castellosotto-c%C3%A8-necropoli-romana

    da La Nuova Sardegna, 25 gennaio 2013
    Parcheggi a Castello Progetto contrario alle leggi e alla storia.
    Uno storico dell’architettura e un’archeologa raccontano come a Cagliari si è formato un tessuto urbanistico unico. (Franco Masala, Maria Antonietta Mongiu)

    «Ha tre sobborghi questa città, come dichiara la dipintura qui aggiunta ed è cinta di fortissime mura», così Sigismondo Arquer accompagna la veduta di Cagliari, edita a Basilea nel 1550. La xilografia «Calaris Sardiniae Caput», nella «Cosmographia Universalis» di Sebastiano Munster, è la prima rappresentazione della forma urbis realizzata a stampa. E’ precisa nella suddivisione della città murata in Castello e nei tre sobborghi Gliapola o Marina, Stampace, Nova Villa o Villanova. Arquer correda la Carta con una legenda in cui lettere indicano i più importanti manufatti della città. Malgrado le modifiche della forma urbana, dagli interventi di Filippo II di Spagna, re di Sardegna dal 1556 al 1598, fino ai Piemontesi, è il palinsesto costantemente riprodotto in Italia ed in Europa in atlanti e pubblicazioni. All’indomani della battaglia di Lepanto, si ripensarono le mura della città, fortificata fin dal munitus vicus di età punica. I Pisani nel 1217, con la concessione del Castellum castri de Kalleri da parte di Benedetta, giudicessa di Cagliari, avevano iniziato di fatto l’urbanizzazione di Castello fino a quel momento marginale nelle diverse fasi storiche. La configurazione di allora perdura. Con la caduta di Santa Igia, avvenuta ad opera dei Pisani nel 1258, fu trasferita la sede vescovile nel versante orientale di Castello e completata la chiesa di santa Maria a cui fu aggiunto il titolo di santa Cecilia già della cattedrale giudicale. Dopo la concessione del “Regnum Sardiniae” a Giacomo II d’Aragona (1297), i Pisani corredarono Castello di mura e torri inglobando manufatti preesistenti (punici, romani, tardo antichi, medioevali). L’architetto Giovanni Capula disegnò e realizzò, tra il 1305 ed il 1307, le tre torri di cui due (San Pancrazio, Elefante) connotano ancora oggi il paesaggio urbano. Ciò malgrado nel 1326 Castello cadde nelle mani dei Catalani che urbanizzarono ulteriormente il colle trasformandolo nel cuore politico ed economico di Cagliari, ruolo che mantenne fino agli inizi del 1900 con la costruzione del nuovo Palazzo Comunale in via Roma. Sigismondo Arquer documenta dunque nel 1550 un processo plurisecolare. Nel versante occidentale indica il torrione di santa Croce, di età pisana, che forse corrisponde alla torre interna del basso fianco di San Giovanni, meglio conosciuto come basso fianco di Santa Croce, messo in opera, nel suo attuale assetto, a partire dal 1727. E’ di evidenza il Fosso di San Guglielmo da un originario Sant’Andrea all’eremo. Si tratta della porzione di un habitat rupestre di cospicue dimensioni, di lunga frequentazione, di varie destinazioni d’uso. L’habitat si riconosce anche nei toponimi Sa Cova de San Gulielmo e Sa Costa riportati da Rocco Cappellino (1577). Sa Costa corrisponde alla direttrice dalle attuali vie Spano-Manno fino al viale Buon Cammino ed include una ramificata rete di cavità naturali ed artificiali (oggi occultate in abitazioni, locali pubblici, porzioni di mura etc.). Le più note e quelle visibili sono le cripte di Sant’Efisio e di Santa Restituta ma fino ai recenti interventi si riconoscevano la chiesa fuori terra di Sant’Andrea (posta da Arquer all’ingresso del Fosso omonimo), arcosolii tardo antichi scavati in roccia, un eremo articolato ed arredato da bacili, e persino un ospedale in grotta messo in opera durante la seconda guerra mondiale. Nella «Calaris Sardiniae Caput» di Arquer è particolarmente evidenziato un terrapieno sottostante l’attuale Cortina di Santa Croce che attutisce il salto di quota tra Castello e Stampace, ancora cinto da fortificazioni di cui residua in via Ospedale la torre pisana degli Alberti, inglobata nel complesso dei Gesuiti. Il muro a scarpa del terrapieno, risistemazione di una preesistenza altomedievale, è visibile in via Santa Margherita dopo lo sventramento del secondo dopoguerra. Nello spazio dell’attuale strada insisteva infatti una spina di edifici, tra cui la chiesa di Santa Margherita demolita nel 1947. Ad est ciò che rimaneva di un’ulteriore spina, inglobante la chiesa di San Giorgio (attuale via Fara), è stato ripetutamente oggetto di demolizioni fino all’abbattimento ultimo nel 1994. In questo stratificato contesto è stato a più riprese proposto un parcheggio sotterraneo (precisamente tra il basso fianco di Santa Croce e le case ed il terrapieno di via Santa Margherita). Più volte rigettato, è stato riproposto ed approvato dall’attuale amministrazione di Cagliari che ha bandito «velocemente» per la sua realizzazione un bando per un appalto «integrato complesso». Le mura di Castello ultimo brano di una delle più poderose cinte fortificate del Mediterraneo, vistosamente aggredite dopo la cancellazione di Cagliari dall’Elenco delle Piazzeforti (1866) devono essere solo conservate nel loro contesto e rese fruibili nella loro residua interezza. Tutto il resto non è compatibile né con la sensibilità dei cittadini né con le leggi di tutela vigenti. A maggior ragione dopo la Sentenza n. 33 del 2013 del Tar Sardegna su Tuvixeddu.

  16. gennaio 26, 2013 alle 2:59 PM

    da CagliariPad, 26 gennaio 2013
    Multipiano di Castello, allarme ecologista: “Sarà un nuovo Poetto”. Guerra tra Giunta e ambientalisti sul parcheggio in via Cammino Nuovo. Il Comune: “Non volete ascoltare, allarmismo inutile”. L’archeologa Mongiu solleva dubbi: “Meglio non fare”. (Andrea Deidda): http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=1034

  17. gennaio 30, 2013 alle 2:45 PM

    da La Nuova Sardegna, 30 gennaio 2013
    «Necropoli romana a Cammino Nuovo». In un verbale della conferenza dei servizi il sovrintendente archeologico mette in guardia il Comune sul rischio-scavi. Esistono fondate probabilità che nel sito si trovino resti importanti di età romana e anche del Settecento. (Mauro Lissia)

    CAGLIARI. Esistono «fondate probabilità» che nel bastione di terra dove il Comune vuole realizzare il parcheggio sotterraneo progettato dall’amministrazione Floris si trovino una necropoli romana e opere di fortificazione realizzate dal diciassettesimo al diciottesimo secolo. Non sono le associazioni culturali ed ecologiste a sostenerlo ma il sovrintendente archeologico Marco Minoja. E’ tutto scritto in un allegato al verbale della conferenza di servizi sul sistema coordinato di parcheggi di scambio, la data è 12 dicembre 2012. Minoja non si limita a segnalare autorevolmente quanto con ogni probabilità si troverebbe nella colmata di terra oggi usata come parcheggio di superficie per il Castello, ma chiede che vengano svolte indagini accurate d’intesa con l’ufficio ministeriale. In un altro verbale è Donatella Mureddu, della Direzione regionale dei Beni culturali, che «da atto della presenza delle consistenti somme per lo scavo archeologico che in fase di esecutivo dovranno essere destinate all’individuazione delle indagini». Quindi carta canta, è tutto chiaro: l’amministrazione Zedda conosce in partenza la situazione e sa che i lavori per realizzare il multipiano con ascensori sotto le mura storiche della città sono candidati a fermarsi davanti alla scoperta di resti romani e settecenteschi. Nei 15 milioni previsti per l’intervento è compresa una somma imprecisata necessaria per conservare quanto si troverà. Ma nessuno oggi può fare previsioni attendibili sull’importanza dei ritrovamenti archeologici e sul tempo necessario per studiare una soluzione utile a salvare i reperti e il parcheggio. Potrebbero bastare alcuni mesi, ma anche anni e anni. Un po’ come sarebbe accaduto se il sindaco Massimo Zedda, con una decisione ammirevole, non avesse cancellato il progetto per il parcheggio sotterraneo di via Roma, destinato a bloccare l’arteria di comunicazione principale del centro cittadino. Anche in quel caso esisteva la certezza che la terra nascondesse i resti del porto romano. A Cammino Nuovo si tratta di una necropoli, difficile comprendere che cosa cambi da un caso all’altro. In via Roma i parcheggi servivano per i residenti, a Castello la situazione è identica. In entrambi i casi il Comune ha dovuto scegliere se privilegiare l’esigenza dei posti-auto, mettendo a rischio un sito archeologico. In via Roma il progetto è stato bocciato senza appello, esponendo il Comune a rivalse economiche da parte dell’impresa vincitrice dell’appalto. A Cammino Nuovo l’amministrazione intende andare avanti. Ipotesi tutt’altro che certa, considerati gli ultimi pronunciamenti del Tar: «Finchè il piano urbanistico non verrà adeguato al piano paesaggistico regionale quel progetto è irrealizzabile – avverte Maria Paola Morittu, di Italia Nostra – le norme sono chiare e la recente sentenza su Tuvixeddu lo conferma. Sotto le mura della città non si potrà fare nulla». Gli uffici tecnici comunali però la pensano diversamente. In attesa di incassare i 162 mila euro di incentivi previsti per chi lavorerà al progetto Cammino Nuovo, il 7 gennaio scorso è stata affidata la verifica preliminare archeologica a due specialiste che dovranno compiere i primi rilievi sul sito. E’ un nuovo passo avanti in direzione dell’obbiettivo, in linea con la grande celerità che ha caratterizzato l’iter del progetto fin da quando l’amministrazione Zedda ha deciso di farlo suo, dopo che il centrosinistra l’aveva pesantemente contrastato ai tempi della giunta Floris: «Basta dare un’occhiata alle determinazioni e agli altri documenti che si trovano nel sito internet del Comune – conferma Maria Paola Morittu – tutto è stato fatto in gran fretta, come se quel parcheggio rappresentasse un’urgenza per la città. Un esempio? La relazione geologica è stata affidata alla facoltà di geologia il 27 ottobre dell’anno scorso e l’esito è arrivato il 15 novembre. Bravissimi, solo che in un’operazione di questa delicatezza forse sarebbe necessaria una maggiore riflessione». Un’esigenza, quella di Italia Nostra, condivisa dalla Direzione regionale dei beni culturali, che nell’allegato al verbale del 12 dicembre, firmato da Stefano Montinari e Francesca Casule, scrive: «Si invita l’amministrazione comunale di Cagliari, per il futuro, a voler assicurare un tempo ragionevole per l’esame dei progetti, l’eventuale partecipazione alle conferenze dei servizi e la conseguente espressione del parere di competenza». Come dire: calma, per favore.

  18. febbraio 18, 2013 alle 3:07 PM

    COMUNE DI CAGLIARI
    Servizio Appalti, Contratti ed Economato
    Ufficio Appalti
    COMUNICAZIONE IMPORTANTE
    Bando di gara d’appalto n 30/12
    Appalto integrato complesso, a corpo, per la realizzazione del “SISTEMA COORDINATO DI PARCHEGGI DI SCAMBIO NEL CENTRO STORICO – PARCO DEL CAMMINO NUOVO” CIG. 4775441294 – CUP G21I12000480002.
    Con riferimento alla procedura indicata in oggetto
    SI AVVISA
    che il Servizio Lavori Pubblici I, così come comunicato con nota prot. n 35375 del 7.2.2013, sta provvedendo, sulla base delle prescrizioni contenute nel parere favorevole espresso dall’Unità Tecnica Regionale (U.T.R.) con voto n. 109/2012, ad integrare il progetto, ed in particolare ad effettuare più accurati studi, indagini e calcolazioni geotecniche.
    Per quanto sopra, si comunica che tali prescrizioni, integrazioni studi e indagini, alle quali i concorrenti dovranno attenersi nella predisposizione del progetto, saranno al più presto rese note, con conseguente riapposizione dei termini.
    Cagliari, lì 8.2.2013
    Ufficio Appalti

    (http://www.comune.cagliari.it/resources/cms/documents/201230_Avviso_febbraio2013.pdf)

    qui il bando n. 30/2012 con tutta la documentazione: http://www.comune.cagliari.it/portale/it/bandi_e_avvisi.page?contentId=BND42246

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    da La Nuova Sardegna, 18 febbraio 2013
    Nuovo stop per il garage sotto le mura. Il progetto non passa l’esame dell’Utr: servono nuovi studi, indagini e calcoli geotecnici. Sospeso il bando pubblico. (Mauro Lissia)

    CAGLIARI. Arriva una prima bocciatura parziale per il progetto del parcheggio interrato del Cammino Nuovo, che l’amministrazione regionale ha ereditato dalla giunta Floris e vorrebbe realizzare sotto le mura storiche di Castello. E’ stata l’Unità tecnica regionale (Utr) a rispedirlo al mittente perché studi, indagini e calcoli geotecnici sul bastione di terra che il Comune intende sventrare non sono stati giudicati sufficienti a garantire la realizzabilità dell’opera in condizioni di sicurezza. A parte la possibilità confermata dalla Sovrintendenza archeologica che la pala del bulldozer possa imbattersi nei resti della necropoli romana e in quelli delle strutture settecentesche, i tecnici regionali segnalano un’alta percentuale di rischio idrogeologico, come dire il pericolo che possano verificarsi crolli. Preso atto delle osservazioni, l’amministrazione comunale è stata costretta a revocare i termini del bando per la progettazione esecutiva senza neppure indicare una nuova data. Nel prossimo bando gli uffici tecnici comunali integreranno il bando con le prescrizioni, gli studi e le indagini cui dovranno attenersi i concorrenti perchè il progetto possa essere preso in considerazione. Di certo la possibilità di arrivare rapidamente all’apertura del cantiere si allontana, mentre cresce la preoccupazione tra le associazioni culturali e ambientaliste per un’operazione che ai più appare inutile ma si teme possa essere dannosa per un sito storico di importanza centrale in città. L’amministrazione intende andare avanti, perché nei piani della giunta Zedda un garage sotto il Castello garantirebbe la possibilità di chiudere il quartiere alla circolazione delle auto. Ma le perplessità, col passare dei giorni diventate ferma opposizione, sono legate all’invasività del progetto e ai pericoli che sembra presupporre. Rischi incompatibili con l’utilità tutt’altro che reale – secondo le associazioni – dell’opera. Fra il progetto e l’apertura del cantiere resta peraltro un ostacolo insuperabile, contenuto nelle osservazioni depositate da Italia Nostra: l’area sotto le mura è protetta dal piano paesaggistico regionale, i lavori potrebbero essere autorizzati solo se il piano urbanistico comunale venisse adeguato allo strumento regionale. Ma finora l’amministrazione Zedda si è limitata ad annunciare questo passaggio tecnico fondamentale, così che parlare di un intervento di grande impatto come quello di Cammino Nuovo appare – secondo Italia Nostra – del tutto irrealistico e prematuro.

  19. marzo 6, 2013 alle 4:11 PM

    Intanto si può cominciare con un intervento molto semplice e poco costoso:pulire la parte iniziale di Via del Cammino Nuovo,la parte che costeggia il Ghetto, pulirla dalle erbacce per renderla percorribile dagli abitanti di Castello e da chiunque debba salire o scendere dal quartiere, e già sarebbe garantito un pò di decoro del quartiere storico.

  20. ottobre 20, 2013 alle 8:53 PM

    da Sardegna Oggi, 18 ottobre 2013
    Parcheggio multipiano a Castello, il progetto avanza: indagini sismiche in via Cammino Nuovo: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2013-10-18/23196/Parcheggio_multipiano_a_Castello_il_progetto_avanza_indagini_sismiche_in_via_Cammino_Nuovo.html

  21. marzo 6, 2014 alle 3:01 PM

    da Sardinia Post, 6 marzo 2014
    Parcheggio multipiano al posto di antiche mura, i cagliaritani contro il sindaco Zedda: http://www.sardiniapost.it/cronaca/parcheggio-multipiano-al-posto-di-antiche-mura-cagliaritani-contro-il-sindaco-zedda/

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    dal blog di Vito Biolchini, 5 marzo 2014
    No al parcheggio che distrugge le mura di Castello! Sabato a Cagliari manifestazione contro il progetto del sindaco Zedda!: http://www.vitobiolchini.it/2014/03/05/no-al-parcheggio-che-distrugge-le-mura-di-castello-sabato-a-cagliari-manifestazione-contro-il-progetto-del-sindaco-zedda/

  1. marzo 7, 2014 alle 7:14 am

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